Il diavolo e l'acqua santa.
Assòn.
Arrivo alle 14.30 davanti alla chiesa e aspetto il parroco che arriva alle 19.00 e mi da posto per dormire nel garage di fronte la sua casa.
Si, mi aspettavo un prete invece mi si è presentato un signore di mezza età, pimpante e sorridente con tanto di jeans e camicetta a quadri bianchi e rossi, proprietario di una bella casa e forse anche con una bella moglie, perchè la signora che mi ha aperto il garage pieno di cose varie tipo cantina, abitava nella stessa sua casa.
Mi ha detto che opera nelle 10 chiese dei paesi vicini e che dava lezioni di catechesi, segni particolari: impegnatissimo.
Taglio il bastone con il coltello a sega e mangio ciò che mi rimane: mezza baquette, un pomodoro e una cipolla, bevo acqua, faccio proprio due passi e penso che prima di me questo cammino lo hanno fatto in pochissimi.
Mi siedo davanti alla chiesa sempre aperta e vicino a me un gruppo di ragazzi appartati che cerco di non osservare troppo perchè l'atteggiamento è quello di chi opera sguaiatamente.
Dopo un pò se ne vanno, ma uno mi viene incontro e si siede sul muretto dietro di me.
E' strano, ha una faccia strana: "o è ubriaco, o è fatto".
Mi blatera qualche parola e io gli sorrido e gli rispondo che non parlo francese, allora mi chiede se parlo tedesco e dico no, che sono di Roma e non parlo lingue, nella speranza che se ne vada subito.
Ha preso a dire strane frasi con la lingua impastata, nominando più volte Vaticano, Vaticano, come accusandomi e al mio non rispondere si è alzato quasi a fatica e se ne è andato dicendomi: "a bientot".
Ripensavo: "è proprio fatto, ma che a presto, non ci rivedremo più"!
E' meglio che me ne vada subito nel garage, anche se è un pò squallido, ma almeno non rischio di fare incontri strani.
Sono solo ad un centinaio di metri di distanza e mentre giro l'angolo sento sbattere una porta, era la mia e ne usciva l'energumeno.
Accelero, ma nel frattempo dalla porta di fronte, esce il parroco e ci si mette a parlare.
Penso in un attimo e con un pò di agitazione interiore, se è meglio oppure no, fermarmi da loro e parlare con quel tizio davanti al sacerdote, ma decido di non mettere benzina sul fuoco, mi impongo autocontrollo e nella speranza che il prete abbia grande capacità di convincimento, provvedendo a dissuaderlo e quindi ad allontanarlo, rendendosi anche conto del suo stato, vado dritto nel garage.
Sento ancora parlottare, poi più nulla e nel frattempo il mio umore è cambiato.
Mi accerto che nella porta, che è tipo camere interne con vetro opaco sopra, vi sia la chiave, perchè ho cambiato la decisione presa in precedenza e cioè di lasciare la porta aperta.
Non c'è chiave, c'è una specie di perno che prende a malapena il bordo dell'anta a fianco.
E' presto, sono le 21.30, riordino lo zaino, sdraio il materassino, il sacco a pelo e prego.
"Signore, allontana da me qualsiasi spirito malvagio, qualsiasi spirito che non è da te e fà che io sappia agire sempre da buon cristiano, nel nome di Gesù, Amen"!
Ci impiego un pò a prendere sonno......
Mi sveglio di soprassalto e come in un incubo, vedo l'ombra attraverso il vetro opacizzato e l'energumeno che prova a forzare la porta, mi bussa forte con insistenza e mentre mi alzo e prendo il bastone, sento una voce che sicuramente è quella del parroco.
Parlano qualche minuto ma non distinguo le parole e alla fine di nuovo silenzio, mentre sento i rintocchi della campana che scandiscono la mezzanotte.
Se mi alzo e me ne vado forse faccio il suo gioco, magari sta con i suoi amici e aspetta proprio questo.
Decido nuovamente di rimanere, ma metto vicino a me il bastone.
Il pensiero umano: "se forza la porta ed entra, lo prendo a bastonate, certo che sarò nella ragione, credo, spero..."
Il pensiero spirituale: "gli impongo le mani per scacciare lo spirito malvagio che è in lui". Prego che nulla avvenga.....
Ho sentito i rintocchi della campana alle 4 poi il mezzo, alle 5 poi il mezzo.
Mi sono vestito e detta una preghiera, sono uscito all'indiana maniera, con il bordòn bene impugnato.....
Nulla è avvenuto, Amen.
Gesù dice: ".....Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
(Gv. 8:31-32)
"Discepolo" significa seguace dell'insegnamento.
"Apostolo" significa Messaggero.
Beh, un messaggero che porta la Parola del Signore ovunque,
un seguace dell'insegnamento che fà conoscere agli altri la verità, dovrebbe, oltre che essere un facitore della Parola stessa, possedere tre requisiti su tutti: dovrebbe essere "Arreso, Sottomesso e fare la Sua volontà".
Io non credo di aver fatto la sua piena volontà, il centro della sua volontà, che magari poteva essere rischiare botte ma cacciare il demone e testimoniargli, anche se io davvero non conosco bene il francese e per niente il tedesco; l'umano forse prevaleva perchè non vedevo altro modo come potermi difendere da un'aggressione, solo perchè sono di Roma e per colpa del Vaticano.
Mancanza di fede? Può darsi.
O forse il passo di fede è stato quello di non fare assolutamente niente, lasciando a Lui la possibilità di agire, sapendo che Egli protegge tutti i suoi figli? Un giorno me lo dirà Lui.
Già prima di pubblicare i miei scritti su questo blog, che poi non sono altro che tappe dei miei vari cammini, decisi di metterci tutto quello, sia di bello che di brutto, che mi ha aiutato e mi aiuta a crescere giorno dopo giorno, con tutte le esperienze vissute, le emozioni provate, e i fatti accaduti, compresi quelli che mostrano la mia umanità, le mie debolezze, le mie lacune e a volte carenze nella fede, insomma decisi di metterci me, quello che sono realmente e cioè un cristiano laico che ama il Signore e che prova sempre a fare del suo meglio, tra tante cadute, ma che si rialza sempre. Ecco perchè racconto anche tappe come questa, " il diavolo e l'acqua santa" , o come "La caduta".
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