Il mio cammino.
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... "nos calzamos las botas, componemos la mochila, adjustamos el pantalòn y la camisa... y cogiendo por fin el bordòn, nos disponemos a la marcha".
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Quanto amo indossare lo zaino e partire!!!
Ogni volta, mi succede di sentirmi in uno stato di grazia, di privilegio, di gioia ineffabile e di gratitudine per il Signore.
Con Lui a fianco, tutto, ma proprio tutto, diventa meraviglioso. (Ro. 8:28)La mia storia da pellegrino ebbe inizio dopo la mia conversione, quando seppi che esisteva il Cammino di Santiago. Il primo anno infatti, il Signore mi offrì un cammino unico e irripetibile, facendomi incontrare, conoscere e condividere storie con pellegrini davvero speciali, che hanno trasmesso prima e fortificato poi in me, la convinzione che avrei continuato a camminare sui tre cammini riconosciuti, avendo ricevuto oltretutto risposte vitali e guarigioni fisiche e spirituali, che mi aiutarono da li in poi, a percorrere e a vivere al meglio il cammino della vita.
... e Gesù mi confermò si, che non lo facevo, bensì che ero un pellegrino!
Sentii il suo assenso e la sua benedizione e da allora non mi sono più fermato e
aspetto sempre, con la stessa emozione e lo stesso amore, il prossimo e poi il prossimo e il prossimo...
Fu così, che l'anno successivo innamorato come ero, ripetei lo stesso Santiago, ma non più partendo da Saint Jean Pied de Port e fare il così chiamato cammino francese, bensì da Somport e percorrere quindi il cammino aragonese.
Ma decisi pregando e poco prima di partire, che avrei fatto un cammino di fede con partenza da Lourdes, per arrivare a Muxia e a Finisterrae, cioè all'estremità della terra. (At. 1:8) 1.300 km. 40 giorni
Quell'anno, una volta tornato a casa, per non dimenticare nel tempo tutti gli insegnamenti e le benedizioni ricevute, mi sentii "costretto," riordinando, correggendo e copiando il mio diario giornaliero, a scrivere il secondo libro: "Gesù, pellegrino per me."
Qui di seguito, eccone alcuni stralci.
ETSAUT-BORCE-VILLANUIE
... quando mi capitano raccolgo melette acerbe, more, a volte panocchie di mais e quando sento forte la fame, penso ai bimbi poveri nel mondo e prego per loro perchè li vedo morire.
E' talmente grande la loro sofferenza, che neanche piangono più, non ne hanno la forza. Tutto si può sopportare nella vita, fuorchè leggere negli occhi di un bambino appena nato, di due, o tre o cinque anni, la rassegnazione.
Quando vedi un bimbo con lo sguardo nel vuoto, con lo sguardo assente, se non ti si spacca il cuore, è perchè non ce l'hai.
E' come se avessero già capito che per loro la vita sarà sempre e solo quella, come sapessero già che dovranno vivere emarginati nella sporcizia e nella migliore delle ipotesi nella malattia, come l'uomo di colore che realizza che tutto potrà fare, fuorchè cambiare pelle.
Quel bimbo non accusa nessuno perchè non sa che sta così per colpa di qualcuno il cui nome è "Tutti".
Si, tutti colpevoli perchè non combattiamo in nessun modo per lui e non lo facciamo perchè siamo tutti egoisti, avari e non sappiamo amare, siamo tutti esempi di bramosia, di ingordigia, di cupidigia, assetati di ricchezza e di potere, dimentichi a volte persino dei nostri figli.
Quando li guardo, io li vedo quegli occhi, che proprio perchè non mi accusano, mi fanno stare male e mi fanno sentire doppiamente colpevole.
Non pregherò più per il cibo perchè mi sento sazio, perchè sono sempre sazio e mangio ogni giorno, due, tre volte al giorno per la misericordia del Signore...
LOURDES-ASSON
Accompagno Aldo ad un ristorante per turisti di sua conoscenza, ma prima di arrivare gli dico che lo aspetterò fuori, perchè io mangerò un panino più tardi.
Lui entra ed io dopo aver fatto due passi, ritorno e mi siedo su una panchina, vicino a me una ragazza mora che con tabacco e cartine, si sta facendo una sigaretta.
Non passano 5 minuti che esce dal ristorante una ragazza molto carina, bionda, capelli mossi, radiosa in viso e con gentilezza e un bel sorriso mi dice qualcosa in francese.
La pigrizia di sforzarmi di capire mi fa subito dire di no, la mora vicino a me mi guarda mentre la ragazza bionda riprova a dirmi e a darmi qualcosa.
Mi porge un tiket e io le dico: "no, merci" facendole cenno che non ho denaro.
Allora lei, la ragazza di luce, ancor più sorridente e radiosa, mi prende la mano, mentre la mora mi dice: "no argent".
Per un attimo ho rivissuto a parti invertite, la scena dell'anno prima con Marcelo: "tu eres un Angel del Senor".
Mi è uscita in italiano e lei non capendo ha guardato la mora che ha ripetuto: "lui di que tu es un Ange de Jesùs".
L'interprete giusto, al posto giusto, al momento giusto, come l'anno scorso Eléna con Felix.
Mi ha sorriso di nuovo, ha ringraziato lei me e mi ha salutato, lasciandomi in stato confusionale, immobile e strabiliato per un pò, mentre l'interprete mi guardava sorridente anche lei.
Ho cercato con gli occhi dopo essermi seduto al tavolo di Aldo che nel frattempo aveva quasi finito, ma era sparita.
Signore sono stato in imbarazzo, avevo un nodo in gola, ero emozionato e confuso, dopo aver visto chiaramente e per l'ennesima volta nella mia vita da cristiano, un evento firmato da te.
Ma questo è diverso da tutti i precedenti altri: "oggi mi hanno dato da mangiare!"
Aldo mi guardava mentre con commozione mandavo giù i primi bocconi di cibo che mi sapevano
"di pane e di pesci."
...e cammina, cammina, finalmente giungo a casa.
Si ho una casa sul cammino di Santiago, si trova a Ligonde ed ogni anno in estate
mi aspettano molti fratelli e sorelle.
Quanto amo sostare lì!
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E qui come usa dire una mia cara amica e sorella, c'è profumo di cuore.
Doveva essere Arres-Sanguesa e invece alla fine...
Arrivo a Navardùn, un piccolo paese dove neanche sanno cosa
sia il cammino. Trovo la chiesa e di fronte c'è una piccola veranda, uno spazio quadrato coperto da una tettoia, sorretta da poche colonne su tre lati. Sull'unica parete c'è una scritta di ringraziamento ad alcuni valorosi di quel paese morti in guerra.
Scendo la mochila, poso il bordòn, tolgo gli scarponi e in ciabatte provo a fare altri due passi per chiedere informazioni.
E' domenica, non c'è nessuno, è un piccolo paese ma pulito e silenzioso, c'è pace. Ad un angolo della piazzetta, davanti la sua casa, c'è seduta una signora che legge un settimanale.
" Por favor senora, hay un bar en este pueblo, un albergue por peregrinos, una alimentacion" ?
No, en el pueblo està solo un albergue pequeno adonde hacen
bocadillos y està el bar tambien, pero abre a las ocho de la tarde.
" Muchas gracias".
Vado, ritorno e mentre passo mi chiede:
No està abierto? " No, està serrado".
Verso le 19.45 riprovo e lei è ancora lì, mi sorride e mi chiede come mai sono a Navardùn.
Gli racconto del cammino di fede e di quello che mi è successo in quel giorno: " yo soy un peregrino italiano y me he perdido, he hecho 52 kms. porquè he equivocado carretera, ahora yo estaba en Sanguesa adonde tengo que ir manana por la manana.
Quando ripasso è in compagnia di alcune signore ed un uomo, tutti anziani.
Alle 20.15 tento di nuovo, mi fermano rivolgendomi parola, mi chiedono di dove sono e mentre il signore si alza, lei mi dice di andare con lui che mi indicherà la strada da seguire l'indomani mattina, per evitare di sbagliare di nuovo perchè non esistono indicazioni. Quando torniamo lei mi consiglia di dire al gestore dell'albergo-bar, se mi può far dormire nello stanzone accanto sul grande divano.
E' pensando a lei che parlo con gentilezza e senza nominarla gli chiedo se è possibile dormire là.
Lo spagnolo non è la mia lingua, ma ormai mi faccio capire da tutti e capisco bene ogni discorso che fanno gli altri.
Non è che mi sono spiegato male, era maldisposto ed è stato il mio tono dimesso a dargli lo spunto per trattarmi male, ha pensato sicuramente che elemosinassi e così mi ha detto che non aveva "nada" , nè da dormire, nè da mangiare, niente.
Quando ho sentito che esagerava dicendo: " yo trabajo todo el dia ..." , ho fatto un bel respiro e gli ho detto: " yo soy un peregrino y preguntavo solo què comer algo y dormir por el suelo tambien" .
Mentre tornavo ripensavo alle sensazioni che avevo provato in quel quarto d'ora.
Bruttissime si, ma anche belle.
E' per queste esperienze mai avute prima nella vita, che anche quest'anno il mio cammino è speciale, perchè stò provando direttamente sulla mia pelle, tutto quello che a casa tra amici, tra fratelli, a volte è il contenuto dei nostri discorsi, che rimangono pur sempre teoria.
Ora sò veramente cosa prova un barbone, un mendicante, un povero, quando viene respinto e so anche come ti vede dopo, se lo cacci a male parole.
Ti vede " povero, barbone e mendicante".
E così povero lui, perchè è certo che aveva problemi molto più grandi dei miei.
Sono passato per l'ultima volta davanti la casa e lei non c'era più, ma le due signore rimaste mi hanno chiesto come era andata ed io senza soffermarmi troppo e con un sorriso ho risposto che non aveva letti liberi.
.....
Ho conosciuto C...e che a notte già inoltrata, mi ha portato una busta piena di cose: una aranciata, un litro di latte, una pesca, una mela e un bocadillo grande ripieno di una tortilla speciale fatta da lei, buona come non ho mai mangiato in vita mia.
D'istinto ho detto no, che non si doveva preoccupare, ma la sua decisione, la sua fermezza e il suo gesto che profumava di cuore mi hanno fatto accettare quel cibo benedetto senza altri tentennamenti.
" Quando sarai nella Cattedrale di Santiago, ricordami e prega per me"!
Addio C...e, ma ho già pregato per te, pregherò in Santiago, pregherò per te a casa e ti ricorderò per sempre!
Poichè ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste...(Mt. 25:35).
Benedici Signore, benedici!!
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Un cuore grande.
" Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". (Gv. 8:7)
Alla chiesa di Arudy ci arrivo alle tre pomeridiane, ma devo attendere le sei e mezza perchè torni il pastore.
" Le tampòn" sulla credenziale e dopo aver ripercorso 4 km. indietro, trovo la signora T.....e, che però ha già occupati
i pochi posti disponibili.
" I particolari"? Non sò. Disturbi o prove? Non sò.
E' anche tardi, ma non mi perdo d'animo, entro in un
Ristorante, Bar, Pub e parlo con una delle ragazze che poi
confabula con il gestore e dopo una ventina di minuti mi chiama e mi fà parlare con un'altra signora molto appariscente.
Mi dice di prendere lo zaino e se mi accontento, di seguirla.
L'ho ringraziata tanto, ma che stanza ragazzi!!
Bon nuit.
Una volta dentro, ho avuto un pò di dubbi, ho avuto la sensazione che questa cameretta disordinata, con poca luce eun letto da una piazza e mezza, con di lato uno specchio grande non ad altezza d'uomo e divisa da una parete di truciolato da quella a fianco, facesse parte della seconda attività della signora bionda dal viso marcato.
Devo pensare che tutto ciò rende ancor più originale il mio cammino e che eventualmente lei ha fatto un grande gesto d'amore, di misericordia, di bontà, dal quale traggo edificazione e insegnamento.
Non ho toccato nulla, non ho usato niente e ho dormito nel sacco a pelo sul letto un pò trascurato, solo perchè il pavimento era davvero troppo sporco.
Ma prima di addormentarmi, anche se disturbato dalle voci che provenivano dalla stanza a fianco, ho pregato molto anche per questa donna, perchè senza di lei e senza il suo grande cuore, (a chi tanto ha amato, tanto sarà perdonato) sarebbe toccato a me "stare sulla strada".
Se è come credo Signore, ti prego, tocca il suo cuore, salvala, presentati a lei e dille ciò che solo tu puoi dire: "I tuoi debiti ti sono rimessi, và e non peccare più".
Grazie Signore.
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TuttoTerraSanta
A Gerusalemme, nella Pasqua del 2006, non ci si entrava, perchè la ricorrenza valeva per tutte e tre le religioni monoteiste: "cristiani, ebrei e musulmani" insieme.
Neanche ci provo, perchè sò che non potrei descrivere tutte le sensazioni ed emozioni provate, ma per un pò riuscii ad immedesimarmi in quello che poteva essere "quel giorno" e ciò che succedeva durante il percorso della Via Dolorosa dell'epoca, per il tratto che và dalla Basilica della Flagellazione (dal luogo detto Lastrico, in ebraico Gabbata), fino al Santo Sepolcro o Basilica della Resurrezione... il filmato è quello che è, ma provate ad immaginare...
... Eh si, sudato, provato ed anche un pò stanco, avanzavo cm. dopo cm. spinto dalla marea umana, che mi toglieva il respiro, mi annebbiava la mente e mi trasportava in una dimensione mai vissuta prima.
Era il mio cuore ad essere messo a dura prova, perchè assistevo assetato a tutto ciò che mi circondava, il che a volte mi edificava e a volte invece mi abbatteva...
Ma mi dicevo che forse ero già molto provato dalle emozioni del giorno prima, quando raggiunsi "il frantoio" e vi sostai nella pace e nella solitudine.
Che emozione!!!
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Getsemani.
... ed eccolo il "Frantoio" ...
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Muro del Pianto.
Ora andiamo al Tempio, ossia a ciò che ne resta: il Muro Occidentale, più comunemente conosciuto
come il Muro del Pianto.
Di fianco c'è la famosa Moschea di Omar, centro di culto musulmano.
Ora, mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si accostarono per fargli osservare gli edifici del tempio.
Ma Gesù disse loro: "Non vedete voi tutte queste cose?
In verità vi dico che non resterà quì pietra su pietra che non sarà diroccata".
(Mt. 24:1-2)
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Sinai.
...e Dio si manifestò...
