Titolo tratto dal mio libro
"Gesù, pellegrino per me"
Cada caminante siga su camino, el que Dios le ha marcado.
Uno stralcio tratto dal medesimo libro.
I miei scarponi un pò invecchiati, stanchi e logori, non proteggono più bene la pianta dei miei piedi, sento ogni tipo di pietra, così come sento l'asfalto bollente dei tratti di "carretera" che sono costretto a percorrere. Mi aiuta come al solito, il meraviglioso scenario nel quale mi muovo, l'incredibile panorama che mi godo e la stupenda montagna che stò scalando: "O Cebreiro".
E' durissima, ma con la forza della preghiera, il tempo passa e i km. pure.
L'anno scorso parlavo di trance spirituale, perchè non sapevo dargli altra definizione.
E' ancora così perchè quando parlo con Lui, io mi assento e non provo mai nessun tipo di dolore, non avverto mai stanchezza ed è forse proprio per questo motivo, che una volta arrivato pago lo sforzo.
Un esempio:
... e già che ci sono è una occasione questa per farvi vedere invece come si curano le vesciche, las ampollas...
... e per continuare quindi:
Mi viene di pensare a quei pellegrini che durante il cammino hanno trovato la morte, chissà come, chissà perchè.
Ma se erano veri pellegrini, erano anche veri credenti e allora per loro non sarà stata una brutta morte, perchè nessuno più di loro affidati al Signore, poteva vedere in essa non l'oscurità che viene, bensì la lampada che si spegne perchè il giorno appare.
Quel giorno che appare si chiama "luce vera" e quella luce si chiama Gesù.
Alleluia!
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Si confermo e con forza: "La morte non è l'oscurità che viene, ma è la lampada che si spegne perchè il giorno appare".
Non dice forse Paolo nella prima lettera ai Corinzi: "Se infatti i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; ma se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati, e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti.
Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini.
Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono". (1 Co. 15:16-20)
Indubbiamente mi piace di più "Basilica della Risurrezione" piuttosto che "Santo Sepolcro".
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Ed ecco "O Cebreiro".
Non ti dà tempo di prepararti se non che spiritualmente, in affanno subito, le gocce di sudore che cadono come un rubinetto che perde, il cuore che prima accelera e poi impazzisce.
Devi sfruttare tutto il tuo carattere, il tuo orgoglio, il tuo coraggio.
Conosci a fondo la tua indole, la tua anima.
I pellegrini di un tempo, erano mossi, edificati ed avevano impresso nella mente Fl. 3:10 che dice:
...per conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte...
Oggi, io credo, che essendo aumentata la conoscenza e appurato che nessun tipo di sofferenza derivante da qualsivoglia cammino, possa essere paragonata alle sofferenze patite dal Signore, siamo chiamati a ricordare e quindi praticare più che altro, ciò che Egli ci dice in Mt. 9:13 e in Mt. 12:7 e cioè: "Io voglio misericordia e non sacrificio".
Dai saliamo!!
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