domenica 27 novembre 2011

FIUMICINO 5 --- TATANKA




Centro sportivo Massimi - Fiumicino
Riserva indiana - Tatanka 
Oasi di pace - Taverna del pellegrino
 

***


"Cada caminante siga su camino, el que Dios le ha marcado". 


Che cammino! 
E' durato quasi la metà di quello che ha fatto il popolo d'Israele nel deserto per raggiungere la terra promessa.

Passa per varie fasi, supera molti ostacoli e affronta molteplici prove, tutto coopera al bene e tutto mi aiuta a raggiungere la meta rinforzato e vincitore. 
Fortificato grazie alla mia perseveranza, vincitore grazie al Signore.
Inizia dalla mia vecchia condizione di ateo, ma si avvia velocemente e inconsciamente verso la nuova, migliore e più entusiasmante condizione cristiana.
Cambio io e naturalmente tutto cambia con me.

 
Il racconto riguarda solo una parte del tratto finale, quella cioè che parla del centro sportivo, che in breve tempo si trasforma prima in riserva indiana e poi in oasi di pace.


Subisce le sue trasformazioni, come consequenza dei miei cambiamenti.

La vita è fatta di tanti periodi, ogni periodo ha una sua storia e questa è una piccola parte della mia.
     




             





... purtroppo però a "qualcuno" davo fastidio e qualche "viso pallido" di quelli che comandano, di quelli con le "parrucche bianche", iniziò a farmi la guerra, voleva la mia terra...







                                                          

 ***

 



***






Invitato alla festa indiana, si è presentato così...
Non potevo dirgli nulla, noi d'America, lui d'India, ma era indiano pure lui.
  
=§=§=

Dopo poco tempo mi convertii, conobbi Gesù e la mia leggenda personale si arricchì di tante nuove e meravigliose esperienze.
Realizzai di essere un pellegrino e cominciai a camminare per le vie del mondo.
E il "Tatanka" si trasforma in "Taverna del pellegrino".






=§=§=






                                                                                                             

domenica 20 novembre 2011

Il regalo e la prova

***

Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. (Mt. 5:28)


     LEON - VILLAR DE MAZARIFE.

     Guardo l'ora e penso che potrei fermarmi qui per la notte, perchè di fianco alla chiesa c'è una pensilina sotto la quale potrei ripararmi dall'eventuale pioggia, ma certo è un pò squallido e stò sulla strada.
     Prendo tempo, non so decidere, il cielo è tutto nero, il tempo è davvero inaffidabile, non posso farcela ad arrivare a Villar de Mazarife, perchè dista 14 km. ancora.
     Se metto il poncho e cammino sotto la pioggia, mi ci vorranno circa quattro ore e arriverei a notte rischiando il tutto esaurito, anche se sono certo che Jesùs mi troverebbe comunque una sistemazione. Inoltre anche stamattina sono partito con l'idea di fare pochi km. ed ecco che mi ritrovo invece a percorrerne molti, come del resto è già accaduto altre volte, e le due piccole ferite che ho alle dita dei piedi stanno peggiorando. 
     Ci risiamo, ormai nella mia mente vive in simbiosi e per associazione di idee il connubio: "matto e impossibile".
     So già come finirà!
     Se dovessi fare un accostamento, un paragone con qualcosa
che faceva parte di me, nella mia vita precedente (quella senza Dio) che mi stimolava enormemente ad agire, potrei dire: "rischio e adrenalina". A volte affrontare l'estremo.
     Ma mentre prima pensavo: "sono sicuro di riuscirci", ora
credo in : "sono certo che lo fà", e il diletto e la gioia stanno nel vedere: "come Lo fà!".
     Per esempio: quando preghi continuamente con tutte le tue forze, perchè sei malato e provi dolore e non glie la fai a camminare, ti accorgi solo quando ti fermi, che gli stai ancora chiedendo di aiutarti e non ti sei neanche reso conto di essere arrivato e di aver percorso più di 50 km. 
     Oppure quando tu pensi che sia più facile trovare da mangiare in un ristorante dove di cibo se ne spreca persino, piuttosto che altrove, ecco che invece Lui ti manda qualcuno che ha addirittura cucinato per te.
     O se chiedi in preghiera, avendo fede veramente che Lui lo farà, puoi persino permetterti di stare fermo ed aspettare, perchè anche se tu non puoi immaginarlo, Lui manderà qualcuno che il pranzo te lo offrirà.
     Ecco cosa intendeva il Signore, quando in quella lunga chiacchierata fatta tra Fuente San Bol e Castrojeriz, mi disse: "Dubiti forse che io possa installare un telefono come, quando e dove voglio, fosse anche nel deserto? I miei pensieri non sono i tuoi pensieri nè le tue vie sono le mie vie". (Is. 55:8)
     Certo intendeva dire: "Se tu me lo avessi chiesto in preghiera traboccante di fede, forse a San Bol non avresti trovato un telefono, ma ti sarebbe venuto incontro un "angelo" con il cellulare!".
     La pioggerellina che già inizia a cadere mi risveglia.
     Perciò niente calcoli, viva i matti per Gesù!
     Metto il coprizaino, con una mano prendo il bastone, con l'altra il poncho e parto.
     Alla diramazione che divide il cammino in due percorsi, prendo quello francese e cammino rapido.
     Ora piove a dirotto, mi fermo metto il poncho al volo e ci riesco al primo tentativo.
     A Oncina de la Valdoncina vedo da lontano una signora che va da una casa all'altra, penso sia abitante del pueblo perchè non è ben coperta e sta piovendo abbondantemente.
     Canto e cammino...
     Mi si fa incontro la signora che mi chiede adonde està Villar de Mazarife.
     Todo recto, yo estoy andando allì.
     Vengo contigo.
     Conosco M.....a, 44 anni, di V......a, due figli.
     Quanto piove!
     Lei non ha poncho, nè impermeabile, nè botas ed è partita due giorni fà da casa sua e ha cominciato a camminare stamattina da Leòn.
     Sono i primi km. che percorre e guardandola capisco che non ha avuto neanche il tempo di organizzarsi, o non ha voluto farlo. 
     Parliamo con facilità, è quasi fuggita, ha litigato con il compagno.
     Lo sapevo, un'altra prova da superare!
     Le dico che da Jesùs si sta bene e che un'altra volta almeno un kw sarà il caso che lo porti con sè, al pueblo dove l'ho incontrata, le hanno adeguato un bustone della nettezza urbana ed un velo di nylon in testa.
     E' proprio un bel tipo!
     Jesùs mi accoglie da par suo, cordiale e sorridente, gli presento M.....a che probabilmente pensa essere la mia compagna, (l'anno successivo ebbi la conferma da lui stesso) 
così che ci mette a disposizione il nuovo ambiente costruito quest'anno ancora da arredare, due materassi a terra e rimaniamo da soli io e lei. 
     Prendiamo una doccia calda ristoratrice e usciamo a fare spesa. Mi racconta del suo ennesimo litigio con il suo compagno e della sua fuga da lui, dopo aver affidato i figli alla madre.
     Compera lei le cose per fare una insalatona, io compro una bottiglia di vino rosso a 1 euro.
     "Ponemo la mesa" e mentre ci sediamo per consumare la cena, Jesùs si avvicina al tavolo, prende la bottiglia di vino e la cambia con il suo "tinto" speciale che mi aveva offerto già l'anno precedente. "Buen provecho".
     Parliamo molto, scherziamo, riesco a farla ridere più volte ed è bella quando ride, ma ancor più bella è, quando verso il fine cena, testimoniandole Gesù, non riesce a nascondere nè a trattenere, lacrime piene di sofferenza e di mancanza d'amore.
     Preghiamo e le dico di affidarsi al Signore, che la guiderà e la proteggerà per sempre.
     "Encantada de conocerte..."
     "Igualmente!".
     Seduti sul gradino dell'ingresso, Jesùs ci scatta una foto e mi da appuntamento anche lui al prossimo cammino.
     "Si Dios quiere, adios hermano!".
     "Hasta luego peregrino!".
     Ci corichiamo ma non ci diamo la buona notte, chissà perchè!
      Lei attraente, simpatica, disponibile, io in astinenza da tempo, materassini uno attaccato all'altro.
     Non c'era da parlare ...


     Stessa situazione verificatasi l'anno scorso con I.....a, la storia si ripete, la differenza sta nel fatto che questa volta siamo proprio soli, io e lei!
     Perdonami Signore, ma esiste un uomo che è uomo, che in una circostanza come questa, non infrange ciò che tu dici attraverso Matteo, cap. 5, vers. 28?
     Sò che ogni peccato è un peccato, ma credo anche che la dipendenza e la perseveranza in esso, sia ciò che genera la morte. (Gm. 1:15)
     Fa Signore che io abbia la forza di limitarmi a ciò che ho già commesso, così che possa rialzarmi prontamente come guarito da una malattia momentanea.
     Ho capito subito fin da quando ci siamo incontrati che me l'hai data a conoscere per testimoniargli si, ma anche per abbreviarmi il cammino e non farmi sentire dolori e stanchezza.
     Stavolta però prima il regalo e poi la prova:
     "non potevo desiderarla e tanto meno averla; era sposata
con due figli".
     Lei ha il mio numero e la nostra foto, io solo la foto, ma nè ci sentiremo nè ci rivedremo più.
    
    
  

                                     ***                                                    

lunedì 14 novembre 2011

I talenti

AAA  casa cercasi..........anzi meravigliosa casa cercasi!

Qui e ora, basta avere più "soldi".
Là e per sempre, basterà aver bene investito i "talenti" che ci sono stati dati qui e ora, a ciascuno secondo le sue capacità.

Il sermone profetico: parabola dei talenti.  (Mt. 25:14-30)



   

... cammino e prego ...prego e cammino ... 

 *** 
                                                  

mercoledì 9 novembre 2011

Nato nel '48

ESTELLA - VIANA
 

     Quando cammino stò bene e stò in salute, ho con me "mi casa, la mochila; las ruedas del coche, las botas; y mi fiel perro, el bordòn".
     Ho tutto ciò che mi serve ed in più ho la protezione più sicura che c'è, il medico più capace, la Guida più affidabile che esiste e anche se a volte provo a lasciare la sua mano, lei no.
     E' un pò come la regola del judo: "se io tiro, lui spinge; se io spingo, lui tira".
     Sono sereno e cammino, cammino ...
     Il cielo è nuvoloso, l'aria è fresca e si cammina bene. Arrivo a Los Arcos, dove quest'anno mi fermo solo pochi minuti per bere e leggere la scritta esposta sul muro sopra all'ingresso del cimitero che dice:
"Yo que fui, lo que tu eres, tu seras lo que yo soy".
                                                       
                                                           






                                                         





                                                      
     Ripreso il cammino, dopo poco conosco e le testimonio, Ca.....a, la quale pensa e crede come i musulmani, ossia che Gesù è stato un grande uomo
e forse il profeta di Dio, ma non il Figlio.
      E' stata sicuramente grazia del Signore, ma sono riuscito a parlare spagnolo così bene (detto da lei spagnola), che neanche ora che stò scrivendo cercando di riportare tutto fedelmente, mi riesce di ripeterlo così correttamente ed efficacemente come in quei momenti. (N.B. Era il secondo cammino di Santiago ed io senza averlo mai studiato, lo capivo e mi facevo capire, anche se parlavo in modo elementare, talmente era grande l'amore che avevo per questo pellegrinaggio).
     Le dico prima qualche verso biblico imparato a suo tempo nella sua lingua e poi le chiedo:
     "Que dia es hoy"?
     "El 1° de Agosto 2005".
     "Y porquè tu dices 2005"?
     "Yo no lo se, porquè es asì"!
     Le spiego che Gesù è nato nel 748-749 di Roma, che divenne l'anno zero, anche se in realtà il Signore nacque nel 6 a.C.
     Non sono stato lì a spiegarle l'errore di calcolo che ci fu quando Dionigi il Piccolo, un monaco armeno vissuto a Roma tra il 500 e il 545, pensò di datare la storia partendo dalla nascita di Gesù, invece che dalla fondazione di Roma, come si usava allora.
     Non sarebbe stato facile spiegarlo in spagnolo, ma neanche serviva e quindi guardandola le chiedo:
     "Si era solo un grande hombre, el habrian titulado una calle, una plaza, un Monasterio, una Iglesia, como para todos los grandes de la historia, no te pareces"?
     Non avrebbero di certo contato gli anni del mondo, a partire dalla data della sua nascita, o no! 
     La lascio per farla riflettere, le dico che il cammino si fà da soli per pensare e realizzare cose e fatti alle quali in altro modo non daresti risposte.   
     Comunque, seppure tu non credi in Lui, sappi che Lui crede molto in te!
     Dopo pochi metri girandomi ho aggiunto: "noi fratelli italiani abbiamo anche una canzone in spagnolo che fà così: "Dejame mirar tus ojos, que quiero conocer tu alma"... Si sono inumiditi i suoi di occhi e due lacrimoni le hanno solcato il viso.

La sera ci siamo ritrovati a dormire fianco a fianco per terra nella Parrocchia di Viana. 
 
    
                                                                           

Gesù, quando i Giudei ti dissero: "Tu non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?" (Gv. 8:57)
Tu rispondesti loro: "In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse nato, io sono". (Gv. 8:58)
Ed ora Tu, Figlio dell'uomo, quanti anni hai?
"In verità io vi dico 2011 d.C.".
Grazie Gesù!


***

 

martedì 8 novembre 2011

Il diavolo e l'acqua santa

     Il diavolo e l'acqua santa.





     Assòn. 


     
     Arrivo alle 14.30 davanti alla chiesa e aspetto il parroco che arriva alle 19.00 e mi da posto per dormire nel garage di fronte la sua casa.
     Si, mi aspettavo un prete invece mi si è presentato un signore di mezza età, pimpante e sorridente con tanto di jeans e camicetta a quadri bianchi e rossi, proprietario di una bella casa e forse anche con una bella moglie, perchè la signora che mi ha aperto il garage pieno di cose varie tipo cantina, abitava nella stessa sua casa.
     Mi ha detto che opera nelle 10 chiese dei paesi vicini e che dava lezioni di catechesi, segni particolari: impegnatissimo.
     Taglio il bastone con il coltello a sega e mangio ciò che mi rimane: mezza baquette, un pomodoro e una cipolla, bevo acqua, faccio proprio due passi e penso che prima di me questo cammino lo hanno fatto in pochissimi.
     Mi siedo davanti alla chiesa sempre aperta e vicino a me un gruppo di ragazzi appartati che cerco di non osservare troppo perchè l'atteggiamento è quello di chi opera sguaiatamente.
     Dopo un pò se ne vanno, ma uno mi viene incontro e si siede sul muretto dietro di me.
     E' strano, ha una faccia strana: "o è ubriaco, o è fatto".
     Mi blatera qualche parola e io gli sorrido e gli rispondo che non parlo francese, allora mi chiede se parlo tedesco e dico no, che sono di Roma e non parlo lingue, nella speranza che se ne vada subito.
     Ha preso a dire strane frasi con la lingua impastata, nominando più volte Vaticano, Vaticano, come accusandomi e al mio non rispondere si è alzato quasi a fatica e se ne è andato dicendomi: "a bientot".
     Ripensavo: "è proprio fatto, ma che a presto, non ci rivedremo più"!
        E' meglio che me ne vada subito nel garage, anche se è un pò squallido, ma almeno non rischio di fare incontri strani.
     Sono solo ad un centinaio di metri di distanza e mentre giro l'angolo sento sbattere una porta, era la mia e ne usciva l'energumeno.
     Accelero, ma nel frattempo dalla porta di fronte, esce il parroco e ci si mette a parlare.
     Penso in un attimo e con un pò di agitazione interiore, se è meglio oppure no, fermarmi da loro e parlare con quel tizio davanti al sacerdote, ma decido di non mettere benzina sul fuoco, mi impongo autocontrollo e nella speranza che il prete abbia grande capacità di convincimento, provvedendo a dissuaderlo e quindi ad allontanarlo, rendendosi anche conto del suo stato, vado dritto nel garage.
     Sento ancora parlottare, poi più nulla e nel frattempo il mio umore è cambiato.
     Mi accerto che nella porta, che è tipo camere interne con vetro opaco sopra, vi sia la chiave, perchè ho cambiato la decisione presa in precedenza e cioè di lasciare la porta aperta.
     Non c'è chiave, c'è una specie di perno che prende a malapena il bordo dell'anta a fianco.
     E' presto, sono le 21.30, riordino lo zaino, sdraio il materassino, il sacco a pelo e prego.
     "Signore, allontana da me qualsiasi spirito malvagio, qualsiasi spirito che non è da te e fà che io sappia agire sempre da buon cristiano, nel nome di Gesù, Amen"!
     Ci impiego un pò a prendere sonno......
     Mi sveglio di soprassalto e come in un incubo, vedo l'ombra attraverso il vetro opacizzato e l'energumeno che prova a forzare la porta, mi bussa forte con insistenza e mentre mi alzo e prendo il bastone, sento una voce che sicuramente è quella del parroco.
     Parlano qualche minuto ma non distinguo le parole e alla fine di nuovo silenzio, mentre sento i rintocchi della campana che scandiscono la mezzanotte.
     Se mi alzo e me ne vado forse faccio il suo gioco, magari sta con i suoi amici e aspetta proprio questo.
     Decido nuovamente di rimanere, ma metto vicino a me il bastone.
     Il pensiero umano: "se forza la porta ed entra, lo prendo a bastonate, certo che sarò nella ragione, credo, spero..."
     Il pensiero spirituale: "gli impongo le mani per scacciare lo spirito malvagio che è in lui". Prego che nulla avvenga.....
     Ho sentito i rintocchi della campana alle 4 poi il mezzo, alle 5 poi il mezzo.
     Mi sono vestito e detta una preghiera, sono uscito all'indiana maniera, con il bordòn bene impugnato.....
     Nulla è avvenuto, Amen.


     Gesù dice: ".....Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". 
                                                                                     (Gv. 8:31-32)
     "Discepolo" significa seguace dell'insegnamento.
     "Apostolo" significa Messaggero.
     Beh, un messaggero che porta la Parola del Signore ovunque,
un seguace dell'insegnamento che fà conoscere agli altri la verità, dovrebbe, oltre che essere un facitore della Parola stessa, possedere tre requisiti su tutti: dovrebbe essere "Arreso, Sottomesso e fare la Sua volontà".
     Io non credo di aver fatto la sua piena volontà, il centro della sua volontà, che magari poteva essere rischiare botte ma cacciare il demone e testimoniargli, anche se io davvero non conosco bene il francese e per niente il tedesco; l'umano forse prevaleva perchè non vedevo altro modo come potermi difendere da un'aggressione, solo perchè sono di Roma e per colpa del Vaticano.
     Mancanza di fede? Può darsi.
     O forse il passo di fede è stato quello di non fare assolutamente niente, lasciando a Lui la possibilità di agire, sapendo che Egli protegge tutti i suoi figli? Un giorno me lo dirà Lui.


       Già prima di pubblicare i miei scritti su questo blog, che poi non sono altro che tappe dei miei vari cammini, decisi di metterci tutto quello, sia di bello che di brutto, che mi ha aiutato e mi aiuta a crescere giorno  dopo giorno, con tutte le esperienze vissute, le emozioni provate, e i fatti accaduti, compresi quelli che mostrano la mia umanità, le mie debolezze, le mie lacune e a volte carenze nella fede, insomma decisi di metterci me, quello che sono realmente e cioè un cristiano laico che ama il Signore e che prova sempre a fare del suo meglio, tra tante cadute, ma che si rialza sempre. Ecco perchè racconto anche tappe come questa, " il diavolo e l'acqua santa" , o come "La caduta".
    




                                           

mercoledì 2 novembre 2011

Lanfrancesco




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Lanfrancesco 

 

Eh si, non ho fatto solo i tre cammini riconosciuti: 
Terra Santa, Santiago de Compostela e Via Francigena.
Qualche volta per cambiare, o magari perchè non avevo
  molto tempo a disposizione, ho percorso altre vie,
come per esempio quella di Francesco ... e cammina, cammina ...





    

 Fratello, frate, fra'...
    

        E' stato breve ma intenso e ricco di eventi speciali che rimarranno per sempre nel mio cuore.
    Così come Gesù fu tanto Dio quanto uomo, allo stesso modo in Francesco, il santo e l'uomo sono tutt'uno e i difetti del suo carattere hanno fatto si che la sua vita divenisse la storia di un uomo che diventa santo, senza smettere di essere uomo...ed io l'ho sempre sentito così vicino... 
    Tanta preghiera e tanta edificazione, ma anche tanta gioia e...pure qualche risata. 
    Quello che segue è uno stralcio spiritoso del nostro cammino...


                                 Grazie Francè!



                                                                                                                                                                      

 
                                           
                                                                                                                        
   La vera vite.
                                                                                                                                                                 
     Io sono la vera vite e il Padre mio è l'agricoltore.
   Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me ed io in lui, porta molto frutto, poichè senza di me non potete far nulla.
(Gv. 15:1-5)

                                                      
                      
                                                                                  

Il seminatore


     Ed egli espose loro molte cose in parabole, dicendo:
"Ecco un seminatore uscì a seminare.
     Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e la mangiarono.
     E un'altra cadde in luoghi rocciosi, dove non c'era molta terra, e subito germogliò perchè il terreno non era profondo;
     ma, levatosi il sole, fu riarsa e, dato che non aveva radice, si seccò.
     E un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono.
     E un'altra cadde in buona terra e portò frutto dando, chi il cento, chi il sessanta, e chi il trenta per uno.
     Chi ha orecchi da udire, oda!".



                                                   
     
     Voi dunque intendete la parabola del seminatore.
     Quando qualcuno ode la parola del regno e non la comprende, il maligno viene e porta via ciò che era stato seminato nel suo cuore. 
     Questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.
     E quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia;
     ma non ha radice in sè, ed è di corta durata, e quando sopraggiunge la tribolazione o persecuzione, a causa della parola, ne è subito scandalizzato.
     E quello che ha ricevuto il seme tra le spine, è colui che ode la parola, ma le sollecitudini di questo mondo e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola, ed essa diviene infruttuosa.
     Quello invece che riceve il seme nella buona terra, è colui che ode la parola, la comprende e porta frutto; e produce uno il cento, un altro il sessanta e un altro il trenta per uno.



***