lunedì 27 febbraio 2012

L'evoluzione.

Sapore di terra.
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Non ci disturba, non è invadente, non ci obbliga a nulla, è solo amore, perdono e libertà. 
Pagheremmo per avere tutto questo, ma siccome Dio è gratis per tutti, allora lo respingiamo, lo rinneghiamo, lo combattiamo.
L'uomo generalmente rifiuta ciò che non può pagare, solo così sa dare valore alle cose.
Per lui ciò che non costa, non è buono.
Per lui hanno valore soltanto le sue idee, le sue convinzioni, le sue verità.
Tanti anni fa, quando ancora non conoscevo il Signore, parlando con amici dicevo loro che la verità è tutto ciò che riesci a far credere agli altri.
A distanza di tanto tempo, oggi ho la certezza che ciò che dicevo a quei miei amici, umanamente non era tanto sbagliato.
Ora infatti seguendo quel sistema, ci si scrivono libri e ci si fanno film, riscuotendo anche grande successo di vendite e di pubblico. 
Per esempio è ricorrente costruire su di un verso biblico storie fai da te, o teorie personalizzate senza nessun fondamento, si insomma, costruirci sopra un castello di bugie.
Più grande è la menzogna e più si è portati a crederci. 
E la gente ci crede!
Ricordo però, che quando da ragazzo a scuola mi si faceva la lezione sull'evoluzione dell'uomo e mi si insegnava la teoria di Darwin, provavo un senso di repulsione, di rigetto, di rifiuto a credere.
Oggi posso dire con certezza e responsabilità che quella teoria non è altro che una fede inventata in contrapposizione alla fede in Dio, una religione che purtroppo è insegnata nelle aule degli istituti di istruzione superiore.
Mi si potrebbe obiettare: "E tu su quali basi di conoscenza e di studio, metti in discussione tale teoria?".
Facile, perchè tutto questo è appunto rimasto tale.
E' rimasta "teoria". 
Mi dispiace Darwin, non te la prendere se un ignorante come me non crede alla tua teoria, ma crede alla Parola di Colui che tutto ha creato, te compreso. 
                                     
Dio ci ha talmente amati (Gv. 3:16) che ci ha creati solo il sesto giorno, (Ge. 1:26) dopo aver fatto nei precedenti cinque, cielo, terra, flora e fauna per metterceli a disposizione.
Se non era per noi, non avrebbe mai creato nulla. 
Si sentiva solo ed ha voluto creare qualcuno da poter amare e quel qualcuno l'ha fatto di poco inferiore agli angeli. (Sl. 8:4-5)
Ci ha fatti a sua immagine e somiglianza e prova ne è che suo figlio Gesù, quando si è fatto carne, guarda "caso", somigliava a noi!      
(Gv. 1:14)
"Pieno di grazia e di verità", per quanto io voglia sforzarmi, non riesco proprio a vederlo discendere da una scimmia.
E' Lui che l'ha creata.

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D'altra parte se Dio non c'è e non esiste,  perchè impegnarsi tanto per estrometterlo per esempio,  (già da qualche decennio) dalle scuole in America, facendo divieto a chiunque di portare con se la Bibbia, ma permettere l'ingresso, la lettura e la propaganda di libri satanici? 
Allora ci credi!? 
Eh si, perchè se credi nel male, devi credere pure che esiste il bene. 
O se non credi a niente, perchè un libro può entrare e l'altro no? 
Il brevissimo video che segue, l'ho già pubblicato nel post: "Gli occhi della fede", ma credo che possa  aiutare a chiarire e avvalorare quest'ultimo concetto.


                                           
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Oggi tutto questo si fa con il semplice scopo di distogliere gli occhi degli uomini dall'unica, pura verità per cercare di farli credere nella propria.
Perchè come sempre, meglio sarebbe che il popolo rimanesse ignorante! 
Così come ha cercato di fare la Chiesa fino al 16° Secolo, quando le Sacre Scritture erano fonte accessibile solo al clero, (grazie Lutero) o così come ha cercato di fare Hitler, perseguitando e distruggendo con ogni mezzo la Bibbia, senza però riuscirci.           (Grazie Gesù)

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Questi fatti ci permettono di vedere chiaramente il disegno e l'opera del nemico, che essendo il re delle manipolazioni, delle contraffazioni e della menzogna, è gia riuscito (e non certo da oggi) con le sue bugie ad entrare nelle case, nelle scuole, nelle chiese, nei parlamenti, negli ambienti di potere e in tutte le menti deboli di coloro che non sono abbandonati al Signore.

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Il Creatore, il creato, la creatura.


Alza gli occhi al cielo e ringrazia il Signore,
per questa meraviglia che ti riempie il cuore.
Che sia mattina o sera, che sia autunno o primavera,
non finisci di stupire perchè sai la "storia vera".
Non c'è niente di più bello che ammirare la natura, 
Il Creatore l'ha creata e con lei ogni creatura.
Non è vero che per caso si è formata questa terra,
anche se la deturpiamo e continuiamo a fare guerra. 
Non è vero che l'ominide è il nostro primo antenato,
Dio così brutti non ci avrebbe mai creato.
Non veniamo dalle scimmie, né da altra creatura,
Lui ci ha fatti belli, con amore e molta cura.
Ma l'odio, l'egoismo e la bramosia che abbiamo,
son radicati in noi fin dai tempi di Adamo.
L'evoluzione non esiste e di sicuro non c'è stata,
è soltanto una bugia, la più grande mai inventata. 



   
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domenica 26 febbraio 2012

Striscio? No, volo!








Profumo di cielo.



Noi siamo come vermi. 
Noi siamo tutti come una cosa impura.
Ma per grazia ricevuta, siamo come bruchi e ci trasformeremo in bellissime farfalle.
La nostra carne è come l'erba, la sua bellezza come il fiore.
L'erba si secca e il fiore cade. (1 Pi. 1:24)
Il nostro corpo come una tenda che invecchia e muore, il nostro spirito che si libera e finalmente sale.
La terra che amavi toccare, lascia il posto al cielo.
Il tuo spirito in Paradiso, farà del cielo, la terra che si tocca e ci vivrai in eterno.
Viene da chiedersi:
"perchè per diventare farfalla, sono dovuto essere prima bruco, perchè prima di volare ho dovuto strisciare"?
Forse perchè è la storia di tutti gli uomini.
Vivendo prima il brutto e il male, apprezzi di più il  bello e il bene.
Sarai comunque ben remunerato:
                                  
                                      "Rimarrai farfalla"

                                            
   


Gesù disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà.
E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno".
Gv. 11:25-26

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sabato 18 febbraio 2012

L'operaio e il vignaiolo. Seconda parte




Ho anche un amico ed un fratello di origine greca, che non conosco di persona ma che seguo costantemente, cercando di camminare come lui tramite i suoi scritti e dall'alto della sua conoscenza, mi ispira e mi incoraggia a fare.



           ***
      

Caro Luca,
                 ho letto i tuoi libri più volte e li leggo ancora, perché vi trovo conforto e incitamento a proseguire l'opera iniziata e a perseverare in essa a tempo e fuor di tempo.
Tu che hai dichiarato apertamente di non aver conosciuto Gesù, che hai basato la tua opera sulla testimonianza di testimoni oculari e che hai ricevuto la tua salvezza per mezzo dell'apostolo dei gentili, con i tuoi scritti tendi la mano a me, che da testimonianza sono rinato.
A te Paolo, a me Simone, ma tutti da Gesù.


Tu sai dove e come vivo, come e dove lavoro, che tipo di prove ho dovuto sostenere per l'Oasi e come e per merito di chi ne sono uscito e uscito rinforzato.       
Per questo sai anche come e quante volte la parola del Signore, che tu hai fedelmente riportata nei tuoi libri, mi si é fisicizzata davanti agli occhi. 


               




Caro fratello, chi meglio di te può sapere con quanto e quale zelo, si dovrebbe svolgere il lavoro per il Signore.

Nei tuoi Atti descrivi esaurientemente il cammino dei nuovi convertiti in Cristo e degli apostoli, da alcuni dei quali, hai preso tu stesso per elaborare il tuo Vangelo.
Loro erano i primi "cristiani", noi che viviamo il tempo della fine, siamo gli ultimi e dovremmo cercare con tutte le nostre forze di fare di più e meglio per il nostro Salvatore, il nostro datore di lavoro.
Lavorare per e con Lui é un privilegio e un onore, é un lavoro edificante e molto ben remunerato, prevede cadute ma non sconfitte perché la Sua parola non cade mai nel vuoto, si può anche perdere una battaglia, ma di sicuro si vincerà la guerra.  Parola di Gesù.
Per coloro che scelgono di lavorare per e con Lui, non é previsto licenziamento nè pensionamento, perché è un lavoro sicuro che dura tutta la vita e che prevede un'eredità ben più grande di una misera liquidazione e altrettanto misera pensione. 
E' così amorevole, così mansueto, così permissivo, che non possiamo più accontentarci di fare il minimo, perché questa secondo me é la condizione appena appena al di sopra del tiepido e quindi é una condizione a rischio. (Ap. 3:16)
"Perché il mio giogo é dolce e il mio peso é leggero" dice il Signore (Mt. 11:30) che non ci darebbe mai, nulla di più di ciò che non potremmo sopportare e ci perdona sempre qualsiasi sia l'errore.
E come si fà a non dargli di più?
Oltretutto ciò che Egli ci offre, non é un lavoro, bensì é "Il lavoro", che necessita essere svolto con amore, impegno, applicazione e determinazione.
A distanza di 2000 e più anni, caro Luca, abbiamo però lo stesso problema di allora e tu nella tua opera hai molto ben evidenziato le parole del Signore: "La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse".  (Lu. 10:2)   (Mt. 9:37-38)





                                                                                   


Eh si, c'è tanto grano da raccogliere e la vigna è quasi pronta per la vendemmia, perchè non andiamo tutti a lavorare con il Signore?
Quì ci vogliono operai a tempo pieno e non importa quali siano le loro capacità, al Signore importa della loro umiltà, disponibilità e reperibilità.
Ma ancora oggi, nonostante il periodo di crisi, le opzioni sono tante e noi scegliamo quasi sempre quella che ci fa stare più comodi o che meglio si  adatta alle nostre scelte di vita.
Vogliamo il posto fisso che non esiste più, quando più fisso che servire il Signore non c'è, ma nessuno si sente di firmare quel famoso assegno in bianco come cauzione.


Gli operai sembrerebbero tanti, ma la maggior parte sono quelli che fanno a malapena il minimo sindacale, in attesa dello "stipendio" e non fanno mai straordinari per poi lamentarsi se la "retribuzione" è bassa.
...e la mèsse è sempre più grande!

Si fratello, ti ascolto, sento quello che mi stai dicendo: "Caro Lanfranco, tu sai che la Parola di Dio va con gli stessi tempi di Dio, il cielo e la terra passeranno, ma le sue parole non passeranno, la sua Parola è eterna come Lui è Eterno.(Mt. 24:35)
Se Egli è, era e sarà, così è la sua Parola.  
Non avere dubbi riguardo al fatto che anche nel mio tempo vi era questo problema, ma in ogni età, gli operai sono quelli che assume il Signore, tu devi dare solo il messaggio, devi fare solo la tua parte, Lui farà tutto il resto.
Ricordi? Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato.          (Ec. 3:18)
Non demordere, non aver paura, persevera nell'opera che ti è stata affidata e ricorda sempre che alla fine saremo più che vincitori!
E quando le forze ti vengono a mancare, per riacquistare nuove energie, pensa alle parole che potè pronunciare il mio maestro e guida, mio fratello e padre nella fede, Paolo: "Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede". (2 Ti. 4:7)
Poter dire ciò alla fine della corsa, significherà sentirsi poi rispondere: "Bene, buono e fedele servo, entra nella gioia del tuo Signore".        (Mt. 25:21)


                                                 

Questo devi avere sempre a mente e questo deve essere il tuo scopo finale, la tua meta da raggiungere!
Pace e gioia nel Signore.
                                                      



Grazie fratello Luca.





 *****


Eh si vabbé, ma mò che faccio?!
Quasi quasi metto n'annuncio!

A.A.A. cercasi lavoratori specializzati nella semina, mietitura, potatura e vendemmia.                                     
                                              
Aoh no è!?
Ho detto lavoratori specializzati: operai e vignaioli.
A me nun me pare tanto semplice e nemmanco tanto umile, tu si voi annà a lavorà n'a vigna der Signore, te devi da cambià er "vestito".


Fine.

sabato 11 febbraio 2012

L'operaio e il vignaiolo. Prima parte

Sarò pure un fuori tempo, ma credo ancora e più che mai nei valori che ho imparato da bambino e che spero, anzi sono certo, di aver trasmesso a mia figlia.
Penso che la stretta di mano sia ancora più che un contratto, (ma una bella stretta di mano!) che in un mondo di ritardatari, la puntualità sia requisito indispensabile, che la parola data non si debba per nessun motivo disattendere, che l'appuntamento vada sempre rispettato.
Si, credo nel rispetto, nell'amicizia e da molti anni nella fratellanza.
Tutto ciò riguarda me e non per questo faccio selezione o emetto sentenze, se il Signore ci ha dato il libero arbitrio, chi sono io per dare giudizi?
Naturalmente però sono attratto da tutti coloro che credono e praticano certi valori, perché questo era il mio solo metro di misura nella precedente vecchia vita e che ritengo sempre validi ed attuali.
Il rispetto a mio parere, non é altro che un segno di buona educazione, ed é l'unica regola che vige tacitamente anche nella taverna, divenuta negli anni un luogo di ristoro fisico e spirituale.
L'amicizia e la fratellanza, che per me sono gemelle anche se a volte l'una esclude l'altra, sono state la consequenza naturale dell'opera svolta dal Signore.  Tutti fratelli in Cristo (Ro. 8:29) che é il primogenito, il quale non ci chiama più servi, ma ci chiama amici.     (Gv. 15:14-15)
I fiori rallegrano la terra, gli amici rallegrano il cuore.
E' bello avere amici ed io grazie a Dio, oltre che a Fiumicino e dintorni, ne ho alcuni anche sul cammino di Santiago, con i quali ho condiviso negli anni, momenti di allegria pura.
Alcuni sono hospitaleros nei rifugi, altri sono pellegrini insieme ai quali ho camminato, con altri  condivido ancora oggi storie di fede e di vita in generale.


Amici e pellegrini.



                                              
Amici e fratelli.




A differenza degli amici del cammino di Santiago, con i quali ci vediamo una, due volte l'anno e stiamo in contatto telefonico, posta, e-mail, con gli amici e fratelli del cammino della vita, ci frequentiamo regolarmente e assiduamente, vivendo momenti di gioia e di grande edificazione, organizzando e facendo cose insieme.

 
Fine prima parte.                                                                             
                                              

lunedì 6 febbraio 2012

Neve.

Sabato mattina uscendo di casa, ho avuto una "lieta" sorpresa: la neve.
Si sorpresa, perché che io ricordi, così tanta a Fiumicino, non se ne vedeva da almeno 40 anni. 


       
               
La neve, il freddo e il gelo in altri luoghi hanno causato molti danni lo so, ma io qui ed ora, voglio ricordare chi al freddo e al gelo ci nacque e portò luce e calore a tutte le genti.
Si, specialmente quando nella taverna c'é amore, pace e gioia, per me come scrissi nel post "Niente pesi", é come vivere di nuovo il Natale. Quando su tutti i volti si vede un sorriso...




                                                   


Questa neve mi sprona a ricordarlo e mi stimola a chiedere la testimonianza di coloro che noncuranti del freddo, furono invitati ad assistere a quel grande, unico evento.
                                      .....

Pace pastori, ditemi, cosa é accaduto quella notte?

Di buon mattino, tutti noi ci recammo all'ovile, ove si trovavano parecchi greggi e ognuno di noi chiamò il proprio, perché le pecore riconoscevano le nostre voci e ci seguivano.
Le abbiamo condotte al pascolo come sempre, restandovi l'intera giornata, ma stranamente mangiavano poco, si muovevano nervosamente, belavano in continuazione e non rispondevano ai nostri richiami.
Tutti noi alla fine della giornata, eravamo sfiniti, non avevamo né fame, né sonno, né avevamo voglia di parlare e proprio mentre stavamo così assorti nei nostri pensieri, apparve a noi un uomo:
"Gloria a Dio e pace in terra, é nato il vostro Salvatore, lo troverete nella grotta, avvolto in fasce in una mangiatoia".
Andammo di corsa senza tentennamenti e senza più pensare a nulla se non che ad arrivare più presto possibile per assistere all'evento più straordinario mai accaduto, che rimarrà indimenticabile e indelebile nelle nostre menti per tutta la vita.
Riuscimmo a malapena a balbettare poche parole
per descrivere l'annuncio dell'uomo, per poi rimanere in silenzio e in estasi, mentre osservavamo commossi i dolci lineamenti della madre, che non parlava, ma che traboccava amore dal suo viso e ringraziamenti lei a noi, dai suoi occhi.
Il bimbo sembrava emanare luce e noi restammo incantati, rapiti da questo prodigio.
Siamo andati a mani vuote ma solo dopo ce ne siamo resi conto, quando togliendo per un attimo lo sguardo da Lui e vedendo bue e asino che lo scaldavano, ci siamo ricordati delle pecore, del latte, della ricotta, delle pelli.
Per la fretta di recarci là, abbiamo dimenticato di portare loro dei doni, ma il pensiero che Egli era il nostro Salvatore, ci tranquillizzò, perché realizzammo, guardandoci negli occhi, che era Lui il "dono" per noi e che non aveva bisogno di nulla, se non che del nostro amore. 
Mentre tornavamo pensavamo a tutto quello che era successo in quel giorno e riuscimmo a spiegarci il perché le pecore al pascolo erano nervose e non mangiavano, il perché noi stessi non avevamo fame e non riuscivamo a dormire, il perché l'angelo si era rivolto proprio a noi: "Perché ci era nato il Pastore, che conosce le sue pecore, le chiama per nome ed esse ascoltano la sua voce".
Non piangeva, ci ha sorriso, ci ha preso il cuore.

                                              
Capimmo solo molti anni più tardi, quale immenso privilegio ci fu dato quella notte, perché fummo chiamati ad assistere alla onnipotenza di Dio: "per noi il Pastore, per Lui l'Agnello".

Grazie pastori.
 


 


                                         

sabato 4 febbraio 2012

Orme.

Sulle orme di Giacomo, anzi...sulle orme di Gesù.






Sulle orme di Francesco, anzi...sulle orme di Gesù.





Una notte un uomo fece un sogno.
Sognò di camminare lungo la spiaggia insieme al Signore. Sul cielo erano proiettate diverse scene della sua vita. In ogni scena vide, segnate sulla sabbia, due serie di orme: le sue e quelle del Signore. Quando l'ultima scena della sua vita apparve di fronte ai suoi occhi, osservò ancora tutte le impronte e notò che, molte volte, lungo il sentiero della sua vita, ce n'era un'unica serie.  Si accorse anche che questo accadeva durante i momenti più difficili e dolorosi della sua vita. Profondamente turbato, chiese al Signore una spiegazione: "Signore, Tu hai detto che se avessi scelto di seguirti, Tu saresti sempre stato con me, ma ho notato che nei momenti più travagliati della mia vita, c'era una sola serie di orme. Non capisco perché Tu mi abbia abbandonato quando avevo più bisogno di te.   Il Signore rispose: "Figlio mio, ti amo e non ti lascerei mai. Durante quei momenti di prova e di sofferenza, quando hai visto una sola serie di orme, esse erano le mie, quando ti portavo in braccio".
                                                                   (Anonimo)    
                                   
                                          *****


...Egli é lo stesso per tutti, ma appare grande ai grandi, piccolo ai piccoli, agli angeli appare come un angelo, agli uomini come un uomo.

                                            ***              

Quanto é grande e quanto é buono il Signore, che per aiutarci, sostenerci e incoraggiarci, si fa ancora uomo, perché quasi sempre così lo immaginiamo ed é così che a noi appare.
Ma ci ricordiamo sempre che é il Figlio di Dio, che é Dio. 
Grazie Gesù!