domenica 25 dicembre 2016

Buon Natale 2016





                        Auguri e buon cammino a tutti!



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venerdì 18 novembre 2016

martedì 15 novembre 2016

Quei pazzi geni dei miei amici






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Sono quasi quindici anni che cammino ed ogni volta torno a casa sempre più ricco di pace, di amore, di spirito e di amici.
Con la maggior parte di essi ho potuto camminare e condividere tempo, emozioni, sensazioni ineffabili ed esperienze irripetibili.
Giovani e meno giovani, uomini e donne, credenti e non, ma tutti con un requisito in comune: tutti geni, tutti matti!
Me lo sono chiesto tante volte anche in passato, sia durante il cammino della mia vita, sia prima della mia conversione, sia durante la mia nuova vita da pellegrino: "Ma perchè tutti i pazzi capitano a me, sembro come il miele per le api, come lo specchietto per le allodole!".
La risposta non ho certo dovuto aspettarla o cercarla chissà dove, la conoscevo già e da molto tempo: prima o poi, chi più e chi meno incontra i propri simili e viene da loro contornato.
Tra "locos" è più facile intendersi, stringere amizia, frequentarsi, convivere e condividere stati d'animo, gioie e dolori. 
Dunque ho moltissimi amici e fratelli pellegrini, hospitaleros e volontari in generale, ai quali sono veramente legato e profondamente unito, tramite un vero e sincero sentimento di fratellanza.
Tra gli ultimi di quest'anno, voglio ricordarne un paio molto diversi tra loro, ma con in comune un cuore enorme ed una grande storia di vita.
Naturalmente è con il loro assenso che posto queste foto, per me molto speciali perchè riguardanti esempi di persone con coraggio da vendere e tanto amore da dare.

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Josè scultore



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Sua figlia potrà vantarsi di aver fatto il cammino di Santiago ancor prima di nascere.
 unadonnaincredibile   pellegrinamiaamica

  
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martedì 11 ottobre 2016

Camminando quà e là





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Il cammino francese parte da Saint Jean Piè de Port, l'Aragonese inizia da Sompòrt, la Via de la Plata da Siviglia, il cammino Primitivo da Oviedo, l'Inglese da Ferròl, il Portoghese da Lisbona, il cammino del Nord da Irùn.
Per tutti la meta è Santiago de Compostela ma chi lo desidera può spingersi sino a Finisterra e Muxìa.


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Oltre a questi c'è il cammino in Terra Santa e la Via Francigena, ossia il cammino di Roma.
Quindi il cammino di Santiago, qualunque esso sia, il cammino di Roma e quello di Terra Santa, sono gli unici tre cammini riconosciuti ove risiede la storia di Gesù e i suoi apostoli.

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Sono molti anni che li sto ripetendo tutti più di una volta e non riesco più a fermarmi...


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martedì 27 settembre 2016

Amore in cammino





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Sono tornato appena ieri dall'ultimo mio cammino di quest'anno 2016.
Un cammino veramente speciale, fino ad ora unico. Il primo che faccio in compagnia di qualcuno, dopo tanti anni di pellegrinaggi in solitaria.
Ho avuto con me una compagna di viaggio, di cammino e di volontariato nel rifugio la fuente del peregrino di Ligonde...
Un tempo trascorso insieme veramente prezioso, ricco di sensazioni ed emozioni forti che di più non mi sarebbe stato possibile vivere e provare.
La pellegrina si è dimostrata forte, coraggiosa, con una soglia molto alta di sopportazione e resistenza al dolore, sensibile e amorevole, umile e disponibile in ogni situazione, sia durante il cammino, sia durante il periodo di volontariato per l'accoglienza e le cure ai pellegrini.
Ha sempre dato e fatto buona testimonianza per il Signore ed ha sempre agito in modo semplice ed edificante per tutti. 
Io sono felice per tutto questo, felice per lei che di sicuro tornerà a casa più ricca e felice per me per l'esperienza vissuta insieme. 
Spero che questo emozionante viaggio, che questo periodo di volontariato e servizio per il prossimo, che questo cammino d'amore e questo amore sul cammino, possano esserle d'aiuto nel più difficile cammino della vita, la sua vita.
Il suo nome è Agnese ed è mia figlia. 


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venerdì 26 agosto 2016

Terremoto





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24 Agosto 2016


Una data impossibile da dimenticare, una ferita aperta ancora sanguinante difficile da guarire e anche quando si sarà rimarginata lascerà una grande, profonda, indelebile cicatrice.

Centro Italia solo macerie, Amatrice rasa al suolo.
Coraggio italiani, facciamo vedere al mondo come sempre le nostre capacità, i nostri talenti, la nostra forza, cuore e generosità!

Silenzio per rispetto, preghiera per fede.


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venerdì 29 luglio 2016

Yo soy peregrino como tu!






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Buon cammino a tutti i miei amici e fratelli italiani e spagnoli, ma anche inglesi, tedeschi, americani, cileni e polacchi, a tutti i pellegrini che percorrono i vari cammini in tutto il mondo, vi auguro di vivere e provare sensazioni ed emozioni ineffabili, vi auguro di gioire e di ridere, ma anche di soffrire e di piangere, sapendo che tutte le cose cooperano al bene e che tutte insieme possono alimentare l'amore per il cammino.
Questo è il mio augurio più sincero che sgorga dal  profondo del mio cuore.
Io, uno di voi, semplice pellegrino, camminerò con voi e condividerò con tutti voi ogni cosa, sapendo chi siete, conoscendovi personalmente e dunque sapendo come e perchè camminate e la motivazione che vi spinge sui cammini...










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Buen camino!!!



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martedì 21 giugno 2016

Sorpresa!





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A volte può succedere qualcosa di inatteso, qualcosa che non ti aspettavi, come per esempio sul Cammino del Nord essere costretti a prendere il traghetto per e da  Santander per poi proseguire il tuo cammino a piedi.
Non ne ero a conoscenza, sempre perchè da molti anni cammino senza guida e senza informazione alcuna, salvo quella riguardante il luogo di partenza di questo o quel pellegrinaggio.
E' una traversata veloce che ti porta via poco tempo oltre l'attesa del traghetto stesso, ma è una distrazione che spezza il tuo ritmo e che a me personalmente ha fatto un effetto strano...
Naturalmente fai presto a rientrare nella tua "full immersion" ed un passo alla volta, passo dopo passo, torni a vivere il tuo "tutto avviene mentre cammini!"

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Ma altre volte le sorprese possono essere molto gradevoli, così come rincontrare dopo averli perduti, amici con i quali hai già camminato e condiviso discorsi, testimonianze, cibo ed emozioni...
Semplicemente meraviglioso ed edificante!






con Maria, Elena, Nieves, Josè e Patrick


con Patrick, Josè ed Elena



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domenica 12 giugno 2016

Singing in the rain





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I pellegrini il sole ce l'hanno dentro, anche in giornate un poco buie e tristi, riescono sempre a far prevalere la luce e la gioia interiore.
Specialmente nei lunghi tratti di "carreteras", cioè strade asfaltate, spesso causa di tendiniti e talloniti, ma anche fonti di noia e malumori, propedeutico può essere un buon dialogo se si è in compagnia, o qualche sentita ed edificante preghiera se si è da soli.

A volte per far passare più in fretta e meglio km. e tempo e non accorgersi poi così tanto della fatica, un bene può essere esprimere gioia e buonumore...


 caminodelnorte

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Si, seppure era una giornata di pioggia, siamo riusciti a trascorrerla gioiosamente, camminando senza accorgerci troppo della fatica e rimanendo sempre nel giusto spirito...
Infine anche noi, io e la pellegrina mia compagna di viaggio, eravamo riusciti a cantare sotto la pioggia, sia in inglese che in italiano, con lei che è tedesca:  

                                       "Wunderbar!"


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sabato 11 giugno 2016

Madrid






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 Agape in Spagna


Incontro a Madrid con tutti i responsabili, gli amici e i fratelli dal 17 al 19 di Aprile.





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giovedì 2 giugno 2016

I miei gruppi dal 2012 al 2016




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lafuentedelperegrino


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Ano 2012
Con Ana, Blanca, Eather, Josuè, Elias, Alex y Moises.






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Ano 2013

Con Dani, Rafa, Victor, Brandon, Patty, Raquel, Tina y Ame.




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Ano 2014

Con Dani, Rafa, Victor, Brandon, Lidia, Raquel, Tina y Ame. 






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Ano 2015

Con Natan, Brandon, Gabriel y Amelia. 





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Ano 2016

Primo gruppo con Natan, Rodrigo, Grasiele...









Secondo gruppo con Mariano, Marta, Natàn, Victor Wong e Tania.








Terzo gruppo con Paco, Ricardo, Paul, Jacob, Amalia e Katie.






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Hospitaleros en la fuente del peregrino



2016


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Sabato 28 Maggio prima della chiusura del rifugio e dei saluti con tutti gli altri hospitaleros, momenti di gioia, di edificazione e condivisione con i pellegrini...




Con me: Paco (Andalusia), Ricardo (Portugal), Katie (New Zelanda), Amalia (Madrid), Paul (California), Jacob (Texas).







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sabato 27 febbraio 2016

Tanka e Bora





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Nell'anno duemila mi fu regalata da una mia amica una cucciola di pastore tedesco razza purissima.
Era meravigliosa e mi arrivava proprio nel periodo in cui il centro sportivo diventava la sede dell'ambiente indiano: "Tatanka".






Fu facile e istintivo chiamarla Tanka, davvero una cagna straordinaria.
Purtroppo però dopo due anni e contro la mia volontà rimase incinta e partorì 9 cuccioli dei quali solo uno rimase a me.
Nessuno l'aveva voluto, era il brutto anatroccolo, anzi anatroccola, aveva diversi colori e si vedeva che era meticcia, una delle orecchie rattrappita, le zampe un bel po' storte...
Rimase nell'oasi con la mamma e con me, subito una bella cura di calcio e diverse sentite preghiere e tempo un paio di mesi mi sono ritrovato ad avere il classico bellissimo cigno.







Zampe e orecchie dritte, una cagna meravigliosa, intelligente e lei si, una vera cagna indiana, quasi somigliante a "due calzini" del film Balla coi lupi. 
Ma ormai Tanka era il nome di sua madre e non potevo cambiarglielo, cosi che vedendo la sua rapidità nell'apprendere le cose e la sua velocità pura, la chiamai Bora.

Una notte Tanka che era in calore, ruppe una delle reti della recinzione dell'epoca e fuggì, lasciando così sola Bora che ritrovai la mattina seguente sul pianerottolo davanti l'ingresso, agitata e piangente.
Era già fuggita una volta, ma in occasione di un ultimo dell'anno e di conseguenza alla cattiva usanza dello scoppio di pedardi, botti e fuochi artificiali che tutt'intorno sparavano.
La ritrovai dopo tante ricerche e dovetti andarmela a riprendere a Livorno, pagando anche una certa somma a colui che me l'aveva ritrovata e restituita.

L'ho cercata ed ho aspettato qualche giorno nella speranza che ritornasse, nel frattempo ero tentato di dare il nome della madre alla cucciola di due mesi, che ormai faceva parte della riserva indiana, ma mi sembrava mancanza di fede e non l'ho fatto.
Non è più tornata ed ho pensato che per accadere due volte, era segno che una cagna così speciale doveva trovarla qualcuno che ne aveva più bisogno di me e che in lei poteva trovare una guida, una accompagnatrice, un'amica per la vita.
Ho sofferto per la sua fuga, ma mi aveva lasciato in cambio un capolavoro di bellezza, di fedeltà, di intelligenza e di amore. 
Amore che anch'io ho cercato poi di riversare tutto su di lei, che ormai cresceva insieme a Tiago, un gattino che mi regalò un'altra cara amica, in occasione del mio secondo cammino di Santiago.
Mi piaceva Tanka da Tatanka e Tiago da Santiago, ma quasi subito è rimasta solo Bora, perchè anche Tiago ci ha lasciato presto, investito da un'auto.




Ha vissuto con me per quasi quattordici anni, mi ha lasciato a fine Luglio scorso. 
Quando qualche anno fa il veterinario le diagnosticò due tumori alla pancia e mi disse che pur operandola sarebbe vissuta al massimo un altro anno tenendo conto della sua età, mi rifiutai e così come avevo fatto da cucciola, la curai a modo mio con preghiere e aloe.
Aloe vera o barbadensis e arborescenz che tratto da più di quindici anni e che ho usato e uso ancora per me e tante altre persone, con ottimi e soddisfacenti risultati.
Chiaramente mentre per l'uomo l'efficacia viene dal misto aloe/miele/superalcolico usati in proporzione, all'animale non puoi far altro che fargli ingerire la sola aloe a pezzi.
I risultati sono stati straordinari e il mio amico veterinario, venuto un paio di volte a trovarmi per vedere come stava Bora, è rimasto stupefatto dai risultati, così che io non avevo speso nulla, mi ero gustato la mia amica e fedele cagna integra e senza tagli o ferite da curare ed è vissuta molto di più della previsione fatta.
Gli ultimi suoi giorni di vita, non ha più mangiato, si è abbandonata, si è lasciata andare senza nessun lamento, senza fare niente, senza darmi alcun fastidio, ma solo guardarmi con quegli occhi pieni di pace e di amore ed io accarezzandola sempre, ho cercato di salutarla guardandola a mia volta, nella speranza che gli occhi miei nei suoi le trasmettessero tutta la mia gratitudine, tutta la mia amicizia, la mia ammirazione, tutta la mia riconoscenza.
La sua agonia anch'essa vissuta con dignità, è stata anche la mia per il sentimento di solitudine che mi trasmetteva e che iniziava ad attanagliarmi...
Ho cercato di farmi vedere sereno anch'io, ma in quei momenti ho dovuto combattere e lottare con tutte le mie forze contro le lacrime che a stento sono riuscito ad imprigionare dentro ai miei occhi, ma che ho lasciato libere subito dopo, affinchè come un fiume in piena, portassero via il mio dolore.



Ciao Bora!


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