Natale 2012.
Auguri.
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Una ricorrenza speciale, un giorno unico, una giornata dove anche i cattivi diventano buoni e dove anche gli increduli partecipano alla preghiera.
Certo, difficilmente oggi si riesce a respirare quell'aria intrisa di amore così come era una volta, quell'aria di festa senza eguali, dove arrivarci con un panettone, un torrone ed un po' di frutta secca, era si, davvero Natale.
Quella sera quasi non pesava arrivarci in povertà, (perchè sapevi chi festeggiavi) con i più fortunati che potevano disporre di un camino acceso, altri con la loro stufetta a legna, altri ancora con cofane ripiene di brace vicino ai piedi, scaldati poi al momento di andare a letto dalla borsa calda che era quasi un lusso, o dalla bottiglia di vetro piena di acqua bollente, o dal più classico mattone riscaldato precedentemente sulla stufa.
La tanto bistrattata tombola era il gioco in ogni casa, con fagioli, lenticchie o bucce di mandarini come segna cartelle.
Certamente non avevamo provato tutto il benessere che nonostante tutto, c'è ancora oggi, i rapporti erano più semplici, tutti più a dimensione d'uomo e arrivare alla festa potendo usufruire di una ricca tavola, era già di per sè, un grande privilegio e una grande benedizione.
Arrivare solo così oggi invece, a molte persone da tristezza e modo di lamentarsi, perchè veniamo da decenni di benessere sfrenato e da un malcostume ormai radicato, e quindi quello che tali persone vivono, quello che vedono e che sentono, se lo portano con loro alla festa, se lo tengono dentro sempre ed in generale non sanno più vedere e quindi farne tesoro, che a volte un ridimensionamento può anche essere una cosa positiva.
Per esempio, potremmo ritrovare qualche "valore" perduto nel tempo.
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Io ringrazio il Signore perchè da sempre passo la sera della vigilia e parte del Natale con mia figlia e il valore che abbiamo sempre cercato di dare a questa serata diversa da tutte le altre, è sempre risieduto non nei classici regali, anche se a volte ci sono stati, bensì alla lettera che ogni anno ci siamo scambiati insieme alla stima e all'affetto reciproco.
Si, perchè lo scritto, naturalmente diretto, sentito e vero, richiede impegnare tempo l'uno per l'altra e quando lo vai a leggere lo senti e ti rendi conto dell'amore che ti ha dedicato e che ti sta donando.
Ho sempre amato ogni singola, meravigliosa serata, dalla quale siamo sempre usciti edificati e felici, con la preghiera prima della conclusione di ogni festa, affinchè tutti avessero potuto usufruire della medesima gioia e potuto godere e raccogliere tanto frutto da una così speciale serata.
Ho ritrovato negli anni i sapori, i profumi, le sensazioni di una volta, quando il Natale cominciava fin dal momento che iniziavi a fare l'albero o il presepe, per arrivare al momento solenne della lettura della poesia o della lettera, dello scambio dei doni, dei baci, delle coccole, delle parole amorevoli che non erano mai fini a se stesse solo per quella sera, ma che erano sempre destinate ad avere lunghi strascichi e a durare così nel tempo, perchè il tutto ti aveva affascinato, ti aveva permesso di provare gioia e felicità, di provare emozioni e sensazioni che a tutti i costi volevi tenere con te, in attesa del prossimo Natale.
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Beato chi riesce a ricordare, che non sono le cose materiali a darti la felicità, bensì quelle spirituali che durano per sempre e puoi coglierne i frutti ad ogni occasione, perchè sono alberi dalle radici eterne.
Beato chi riesce a rammentare sempre, il vero significato di questa data e viverlo in funzione di ciò che lo ha portato a ricordarlo e festeggiarlo ogni anno.
Beato chi riesce ad invitare prima a "casa" e portare poi a tavola, non come ospite ma come amico, Colui che ci ha chiamati amici per primo e che desidera da allora, cenare con noi, fare festa con noi e gioire con noi per sempre.
"Se sapete queste cose, siete beati se le fate".
"Se sapete queste cose, siete beati se le fate".
Buon Natale a tutti i pellegrini, a tutti i miei amici, a tutti i miei fratelli e sorelle e a tutti coloro che leggono.
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