giovedì 15 dicembre 2011

La vittoria più grande!

                                

Anche durante il cammino della vita a volte mi capita di sentire che é tempo di fermarmi.

Come descritto nel post "Ci tende la mano", c'é un tempo per   piangere e un tempo per ridere, un tempo per far cordoglio... 
(Ec. 3:4)

                                                                   *****


Tributo ad un campione, mio amico.



L'ultimo round.


Al suono del gong, ha alzato le braccia, si credeva di aver vinto, quel duro colpo ti ha procurato dolore, era un colpo da k.o. e ti ha stordito, ma ti sei risvegliato, hai vinto, sei nella "Gloria"!


...e mo' canteje 'a canzone tua,
s'encazzerà ma nun ce potrà fa' gnente,
e così "'a libellula se magnerà er liofante".

"son'a chitara n'é fenita ancora", anzi:
***TUTTO E' APPENA INIZIATO!***

                                                                                            
                                                         
Ti  voglio bene, ciao fratello.
 

domenica 11 dicembre 2011

Domanda lecita...La lingua dell'amore

Mi é stato chiesto il significato:


                                            
Eccolo.
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1
Parola
 La mia "Motivazione"

   10      
 "I pellegrini" miei fratelli

 100

  le mie testimonianze

 1000

 pietre scritte per il Signore
 consumati più di 20 pennarelli
  (pubblicità)

 10000
 precario lo stato di salute
pregavo per camminare
camminavo e pregavo   
pregavo per ringraziare
  
1000000

 sicuramente di più
 in certi tratti montani
 per fare un metro di 
 passi ne occorrono tre 

                                                                                   

                                                                               *****

                    Per un titolo così originale e prolisso, chissà di quante pagine é formato il libro!?

                                                                               *****


                                                         DOMANDA LECITA.

In occasione di questo o quel pellegrinaggio, mi son sentito dire spesso: "1000 km. a piedi con lo zaino in spalla, ma come si fa?". 
L'esperienza mi fa rispondere che indipendentemente dal sesso 
o dall'età, se ne potrebbero fare molti di più, per me personalmente, conta solo il perchè o per chi si fa.
Un cammino si può fare una volta, per sport o per turismo, per curiosità o interesse storico, ma per il pellegrino tutto questo non ha alcun valore, perchè é la sua "Motivazione", la forza che lo guida e lo spinge a camminare e poi ancora e ancora...
L'augurio più amorevole che posso fare a tutti e che faccio spesso ai miei amici, fratelli e conoscenti credenti e non, è proprio quello di liberare la mente, aprire il cuore e partire, perchè sono certo che al ritorno la maggior parte di loro si sentirà persona diversa!
Io ho avuto il privilegio di incontrare fin dal primo cammino di Santiago e di condividere emozioni e storie con loro, "pellegrini" davvero speciali, al punto che al ritorno sul mio libro scrissi: "Qui oggi escluso me, c'è la storia del pellegrino,  sono loro amico ed entro in Santiago in compagnia della massima espressione del pellegrinaggio mondiale".
 Si, so che può sembrare un'esagerazione, ma giudicate voi:

                                                  -----


José Antonio Garcìa Calvo: Càdiz, Gerusalemme, Tibet, Praga, Bangladesh, Roma, Santiago, Fatima. 60.000 km. in 5 anni. La sua storia é unica e irripetibile.


   Insieme con Josè a Monte do Gozo, prima di entrare in Santiago.
 
  Il giornale con la sua intervista, che mi ha regalato la mattina seguente.


                                              


Maximo: Barcellona-Roma-Terra Santa-Santiago-Finisterra.
12.000 km. in un anno. 
Anche per lui pellegrinaggio di ringraziamento e devozione per una guarigione ricevuta dal Signore.
E' grazie a lui che ho scoperto di essere pellegrino e sempre lui é stato il mio istruttore per affrontare il cammino in Terra Santa. 
Si insomma, mi ha trasmesso il "virus".                                         E' mio amico.

                                                         



 Perfecto: 77 anni, cristiano fervente e praticante, pellegrino da sempre. 
Non vorrei ricordare male ma solo il cammino di Santiago l'ha percorso una ventina di volte. 
Che bella persona, camminare con lui era un'apnea in Cristo e io non so come, capivo lo spagnolo e mi facevo capire. 
Anzi si che lo so!!

                                                                     




Marcelo: basta guardare con che zaino fa il cammino per capire che il suo era un pellegrinaggio di fede.
Arrivava a Finisterrae e là si sarebbe fermato per fare il pescatore. 
Abbiamo passato insieme momenti di grande amicizia ed edificazione nel nome di Gesù.
L'anno successivo feci Lourdes-Santiago-Muxia-Fisterra.
Viaggio di fede 1.300 km. 40 giorni.
Fu il più bello, il più intenso e  il più ricco di benedizioni della mia vita. 
Grazie Marcelo!





                                                     Con Marcelo e il brasiliano Eder
                                         


 ***** 




La lingua dell'amore.


La cosa che più mi colpiva quando camminavo con loro e non solo loro, era che riuscivo a parlare con tutti, mi intendevo con tutti.  
Sapevo solo "holà y buenas dias", un pò d'inglese e poco francese, ma salvo gli spagnoli che giocavano in casa, tutti gli altri stavano come me e di consequenza usavamo tutti la lingua universale, la lingua del cammino, ossia una miscela di lingue,* senza crearsi problemi come fosse tacitamente normale regola, avvantaggiati forse anche dal fatto che eravamo quasi tutti "monoargomento". 

                             
In questa tavolata al rifugio di Arrés, ci sono rappresentate:
Francia, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Polonia, Giappone, Italia (io solo), Olanda, Germania. 
Totale 21 pellegrini e l'hospitalero.
Una cena offerta dal rifugio, una serata fantastica ed io ho parlato un pò con tutti, guarda "caso" del Signore!
Sapete, per tutta la durata del cammino, mi é sembrato normale, ma quando poi alla fine mi sono recato alla stazione ferroviaria per il ritorno a casa, ho avuto delle difficoltà per ritirare il biglietto a causa della lingua! 
La signorina addetta al servizio non mi capiva, o forse non mi voleva capire, chissà?
Ho fatto il viaggio di ritorno pensando e scrivendo qualcosa proprio riguardo a questo fatto.
Il cammino di Santiago é il cammino d'amore per eccellenza e forse ci si capisce tutti, perché tutti ci rechiamo li per lo stesso motivo: "l'amore".
Amore per il Signore, per se stessi, per gli altri, per la natura, per l'avventura, per il pellegrinaggio...

Allora cos'é che ci vieta di capirci ed aiutarci l'un l'altro anche nel cammino della vita?
E' che non abbiamo la stessa predisposizione, la stessa attitudine ad aiutare il prossimo, a cercare di capirlo per essere a nostra volta capiti, andiamo di corsa e non abbiamo tempo da dedicare agli altri, così come invece desideriamo fare sul cammino, perché é appagante e ci fa stare bene.
Se sono ben disposto a dare aiuto "amo" e allora capisco il mio prossimo e chi riceve aiuto, allo stesso modo amorevolmente si vuole far capire e anche se ti parla nella sua lingua, lo fà con riguardo, lo fà in modo pacato, in modo scolastico e senza dialetto, lo fà con amore.
Ho sempre capito chi ci teneva a farsi capire da me.
Se poi faccio testimonianza, parlo di Gesù con la mente controllata dallo Spirito e perciò con, in e per amore e
se parlo di Dio che é amore, ho ancor più possibilità di essere compreso da tutti!

**********
                                       
Ci fu un popolo tanto tempo fà che dimentico di Dio e del suo amore, usò la mente controllata dalla carne con la conseguenza  di non riuscire neanche più a farsi capire dai suoi simili e con il risultato naturale di vedere distrutta la sua opera.      (Babele)


A differenza di quel popolo ma sempre un pò di tempo fà, vi fu un uomo, che sottomesso a Dio e per amore di Gesù Cristo, parlò ripieno di Spirito Santo a uomini di tanti popoli diversi riuniti assieme, dando loro la Buona Novella e offrendo loro nel nome di Gesù, salvezza e battesimo. 
Lui ha parlato una sola lingua, ma é stato capito in tutte le lingue. 
Lo Spirito Santo in lui ha parlato la lingua di Dio, di Gesù...                                      (Pentecoste)


                                                         
                                                         
Noi parleremo e parliamo con Gesù, perché il mio Gesù, il Gesù che conosco io é anche questo:





                                                                    




Ma nella vita a venire, potremo persino capirci senza parlare come per telepatia, e quando parleremo non é dato sapere quale sarà il suono che arriverà ai nostri orecchi. 
Potrà essere forse una nuova lingua di cui ci fornirà il Signore, o anche potranno essere tante lingue in una come sui cammini, oppure ognuno con la sua lingua che però sarà capita da tutti, o la lingua già di uso corrente nella prehiera cristiana che fa parte dei doni dello Spirito... solo il Signore lo sa!
Ma qualunque essa sarà, visto che scompariranno dal nostro vocabolario parole come guerra, malattia, omicidio, stupro, droga, violenza, odio, dolore, ecc. e non ci saranno più lacrime, io credo che qualunque sarà la lingua che parleremo, di sicuro sarà la lingua dell'Amore!! 


                                                    



     
* Nel mondo di oggi che va verso la globalizzazione, assistiamo ad una vera e propria mescolanza di razze, di popoli, di costumi, di cibi e generi alimentari e naturalmente di lingue.






domenica 4 dicembre 2011

Fuorilegge



 Amore e ribellione



                                                                                                                                                   =§=§=

Durante la sua vita terrena, Gesù, pianse due sole volte: per Lazzaro che poi resuscitò e per Gerusalemme. 
E si arrabbiò anche due sole volte, ma si arrabbiò sul serio, al punto che una volta passò a vie di fatto.
Giovanni nel suo Vangelo dice: "... fatta quindi una frusta di cordicelle, li scacciò tutti fuori del Tempio insieme con i buoi e le pecore, e sparpagliò il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò le tavole".
Gesù é stato tanto Dio e tanto uomo!
Amorevole come Dio che ama i peccatori, ribelle come uomo che odia il peccato.  
Gesù è stato un ribelle? Si!  
Allora ancora lo è!



=§=§=
                    


                                                                  
                                                                                    

                                                =§=§=